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Sezione “Competenze personali” del curriculum: l’eterna lotta tra il voler apparire al meglio e non spararla troppo fuori dal vaso.

Competenze Linguistiche

Italiano: madrelingua.
Dovrebbe bastare in effetti ma la verità è che stando tutti i giorni sui social la conoscenza della lingua italiana non è così scontata. Ritengo di avere una buona proprietà di linguaggio e una certa simpatia per i termini desueti.

Inglese: ottimo.
Ogni volta che scrivo “conoscenza dell’inglese ottima” mi sento un po’ male. Ho vissuto negli Stati Uniti per un anno dai 16 ai 17 anni, riesco a sostenere una conversazione con facilità, leggo libri, articoli scientifici e siti in inglese, comprendo in maniera quasi perfetta molti film, audiolibri, podcast e Blinkist. Questo significa che rispetto all’italiano medio il mio inglese è superiore ma ottimo è quasi la perfezione e il mio inglese non è perfetto.

Tedesco, spagnolo e francese: scolastici.
Ho studiato tedesco dalla prima media all’Università. La mia conoscenza del tedesco è abbastanza buona ma non parlandolo da molto tempo mi trovo in grande difficoltà a parlarlo dal nulla. Durante la mia esperienza da animatrice turistica lo parlavo tutti i giorni e lo parlavo piuttosto bene ma al momento il mio tedesco è allo stesso livello dello spagnolo e del francese, studiati per pochi anni. Spagnolo l’ho studiato all’Università, francese al liceo ma onestamente in francese ero pessima anche allora. Ad ogni modo per tutte e tre le lingue sono in grado di capire quando Google Translate la sta sparando grossa.

Capacità e competenze relazionali ed organizzative

E qui vado forte. Almeno per quanto riguarda l‘organizzazione…mentale. Sono fenomenologicamente disordinata ma con un grande ordine mentale. Amo organizzare, pianificare e analizzare i risultati.
Per quanto riguarda le mie capacità relazionali…beh, in realtà sono nata timida e nei primi approcci con le persone sono sempre un po’ in difficoltà. Una volta presa confidenza tutto e più semplice.
Ho affrontato quasi tutti gli esami universitari con ansia, dal primo all’ultimo e questa insicurezza mi ha spesso penalizzata facendo sembrare che sapessi molto meno di quanto in realtà non sapessi. Questo è stato il motivo per cui ho scelto di andare a fare una stagione da animatrice turistica ed effettivamente quell’esperienza mi ha aiutata molto. Nel lavoro tutto ciò non mi ha mai penalizzata…se non forse a qualche colloquio.
In mio soccorso è sempre intervenuto il mio spiccato senso dell’umorismo.

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